La mia produzione la considero una documentazione, fisicità di esperienze in divenire.
Non sono immagini nel senso stretto del termine, fotografie, video, sculture, o quant’altro, tanto meno opere d’arte, ma oggetti d’esperienza, attraversamenti.
Quello che sottopongo a curiosità, ad esperimento, attraverso la luce e il dispositivo fotografico, e non solo, non è di creare forme ma di attraversare delle esperienze, indagando ciò che genera le forme, le relazioni tra le cose.
L’indecifrabilità, l’indefinizione si possono così percepire come un evento di iniziazione, momento unitario di coscìenza, di unione tra soggetto e oggetto, esse si rivelano come possibilità di conoscenza primaria in quel breve istante in cui la mente, l’essere non sono disgiunti razionalmente dalla realtà in cui dimorano.
Pietro D’Agostino (Roma, 1958) è attivo nel campo dei media visivi, fotografo e autore multimediale. Matura un rapporto intimo e inconscio con la luce usandola, attraverso la fotografia, il video ed altri dispositivi tecnologici, come strumento espressivo e di indagine. Collabora a varie iniziative con poeti e musicisti di area sperimentale.
Ha co-fondato i gruppi di ricerca Pan-Ikon e Xubuxue. Ha ideato e realizzato un campo di esplorazione denominato cartafoto da viaggio, comprendente vari oggetti in via di ulteriore definizione. Fino al dicembre del 2017 è stato membro del comitato di redazione della testata giornalistica online Punto di Svista – Arti Visive in Italia.
Attualmente collabora con la rivista online Cultframe – Arti Visive. Dal 2010 è socio dell’Associazione Culturale Punto di Svista – Cultura Visuale, Progetti e Ricerca, di cui a tutt’oggi è presidente
Studia fotografia presso l’Istituto Europeo di Design di Roma nel 1980.
Nel 1998, insieme a Nicola Forenza e Alessandro Vescovo, da inizio al progetto del gruppo Pan-ikon. Il loro Esordio nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma è nel 2000.
Con i musicisti Marco Ariano, Elio Martusciello, Gianfranco Tedeschi forma nel 2009 Xubuxue pubblicando nel 2010 un cd-dvd dal titolo Elliptical fotopartiture per tre improvvisatori (Die Schachtel Edizioni). Unitamente al poeta Marco Giovenale, nel 2009 mette in scena una azione/installazione dal titolo Atto senza attori.
Insieme alla danzatrice
Alessandra Cristiani nel 2008 attua un’esperienza tra danza e luce, documentandola sia in fotografia che in video, dal titolo onda particella, che verrà poi utilizzata nello spettacolo teatrale Entrana. Sempre nel 2008 viene invitato a proiettare i suoi video nella rassegna Italian Experimental Cinema.
Nel 2007 pubblica con Mercanti Editore il libro fotografico Una qualità ritrovata. Nel 2006 con la scrittrice Prisca Agustoni collabora a un libro di racconti brevi dal titolo A neve ilìcita (Nankin Editorial).
Nel 2005 Il video trascrizioni ottiene una menzione speciale nella Rassegna Internazionale di Cinema Astratto “Abstracta”.
Ha ideato e realizzato un campo di esplorazione denominato cartafoto da viaggio, comprendente vari oggetti, tra i quali viene pubblicato nel 2014, all’interno della collana di scrittura di ricerca Benway Series (Tielleci Editore), il libro oggetto Carta da viaggio/Alight a cura di Mariangela Guatteri contenente una conversazione con Angela Madesani.
Nel 2013 con il poeta Giulio Marzaioli realizza una mostra dal titolo Icnologia: un progetto di tessitura linguistica tra scrittura, dispositivo fotografico e incisione laser nel cristallo. Collabora con una produzione video al progetto multimediale Degli Insetti – entomofonie immaginali del musicista Marco Ariano: nel 2015 alcuni frame dei video vengono pubblicati nella monografia Icke-bekräftande skrivande! / Scrittura non assertiva dedicata al panorama della scrittura di ricerca italiana dalla rivista svedese OEI (OEI editions 67/68).
Tra le varie esposizioni: nel 2018 partecipa ad una mostra collettiva “Oltre l’immagine” nel festival CatelnuovoFotografia a cura di Chiara Capodici.
Nel 2012 nella sala Manzù di Bergamo con una collettiva dal titolo Oltre a cura di Angela Madesani, nel 2009 nella Galleria Gallerati di Roma una personale dal titolo Experience #1 a cura di Maurizio G. De Bonis e una collettiva Correlazioni sempre a cura di Maurizio G. De Bonis per Punto di Svista nel 2011; nel 2006 nel Festival Internazionale di Fotografia di Roma con “un’esperienza di luce” messa in opera da Pan-ikon, e a Padova, in Aprile Fotografia, nella collettiva da Weston a Giacomelli a cura di Roberto Salbitani.
Ha partecipato e collaborato all’interno delle edizioni di: Ex.it materiali fuori contesto, Albinea (RE); Partes extra Partes, Firenze, rassegna intermediale di scritture, musica e arti visive.
Nel 2020 "Paesaggi Invisibili" laboratorio seminariale con la cartafoto da viaggio: un gesto, materia che si ambienta nello spazio è stato realizzato all’interno del progetto “Terzo paesaggio. Rigenerazione e Ibridamenti” ideato dalla Coop. Passepartout, vincitore del bando “Creative Living Lab - II Edizione” promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT.
Nel 2019 è relatore in una conferenza dal titolo Metafotografia e Crash Digitali, presso la Galleria CONS ARC di Chiasso (CH), nell’ambito della Biennale Bi11 dell’immagine. Sempre nel 2019 partecipa in Veneto al Progetto Europeo SMATH - Smart Atmospheres of social and financial innovation for innovative clustering of creative industries in MED Area.
In questo contesto, il progetto LUX, coordinato con l’azienda MAGAL di Vicenza, viene selezionato per la fase finale dell’iniziativa. Ha condotto incontri e seminari, tra i quali: nel 2015 Uno sguardo oltre, seminario tenuto presso la RUFA (Rome University of Fine Arts) e nel Dipartimento di Scienze Cognitive dell’Università degli Studi di Messina. Inoltre, sempre nel 2015, all’interno delle attività seminariali dell’Associazione Punto di Svista: La rappresentazione dello spazio urbano e del paesaggio nelle arti visive e tecnologiche, presso l’ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) di Urbino.
Immagini dell’autore fanno parte delle collezioni della Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma, della Bibliothèque Nationale de France di Parigi e del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinesello Balsamo (MI).
Il video trascrizioni è inserito nel fondo documentario Maria Zambrano dell’Istituto Cervantes di Roma.