“Fotopartiture è un progetto a più prospettive: da un lato la curiosità di indagare ulteriormente le contaminazioni, i parallelismi tra luce e suono; dall’altro mettere ancora alla prova l’aspetto dell’improvvisazione sonora corrompendola, fuorviandola da qualsiasi canone.
L’ambito in cui si va a convergere è quello della percezione, delle ulteriori possibilità percettive che potremmo rendere palpabili, praticabili, cioè possibili, fruibili.
Le parole stentano a descrivere questo territorio, a volte sono devianti, eludono. L’esserci, le applicazioni, la frequentazione aiutano ad immergersi nelle sonorità della luce, nelle luminosità del suono. Manifestazioni sensibili di esperienze, dilatazioni concrete di energie.”
Pietro D’Agostino, febbraio 2006.
“Spazio buio, tre box luminosi, tre partiture fatte di frammenti fotosensibili.
Partiture visive, segni di luce, indici sonori, linee instabili, oscillanti, aperte al cortocircuito di occhio e orecchio.
Partiture che stimolano e attraggono i suoni fuori dall’assestamento della consonanza sistemica.”
Marco Ariano, febbraio 2006.