Estratto dal saggio introduttivo “Acqua, tra rispetto del territorio ed esigenze della città. Appunti per un’indagine visuale” di Maurizio G. De Bonis
"Effettuare un’indagine fotografica sul territorio presuppone la conoscenza delle differenze che esistono a livello linguistico-semantico fra tre parole spesso utilizzate erroneamente, anche in ambito artistico, come sinonimi: natura, luogo e paesaggio. La prima è il cosidetto insieme di elementi animali, vegetali e minerali che apparentemente sembra svilupparsi secondo un ordine indiscutibile ma che si manifesta come un caos informe e indifferente (alle questioni umane), in sostanza come un imperscrutabile enigma di tipo hegeliano. Il luogo è, invece, un’entità di carattere geografico-topografico, misurabile, quantificabile secondo le convenzioni sociali, spesso caratterizzate dalla ricerca di presunti confini che il dis(ordine) naturale certamente non riconosce, ne comprende. Il paesaggio è, infine, un’elaborazione culturale e filosofica, tutto sommato molto recente nella storia dell’umanità, che si manifesta principalmente nel campo artistico (inizialmente pittorico) come risultato di un punto di vista (fisico) sulla realtà nonché della posizione del corpo dell’artista nel mondo."
Questa ricerca di Punto di Svista si colloca all’interno di un più ampio campo di osservazione scientifico denominato Osservatorio Roma. Il quale confluisce nella Piattaforma nazionale della ricerca applicata sulle città, obiettivo promosso dal Centro nazionale di studi per le politiche urbane Urban@it.