Reattiva è tentativo nelle possibili relazioni tra architettura e dispositivo fotografico.
Luce e Ombra coesistono in un continuum spazio-temporale, rigenerando l’archetipo delle loro funzioni; l’apparire di spazi, tempi e relazioni tramite ombre e luci.
In una unica struttura funzionale, questi due dispositivi si relazionano con lo spazio circostante e i viandanti che anche per un solo momento vi transitano.
In Reattiva non vi è uno scopo preciso, se non quello di evocare la natura e l’efficacia dell’archetipo: la capacità di indicare dei passaggi, delle relazioni tramite la luce e l’ombra.
Alla radice di questi dispositivi, architettonico e fotografico, il significante è la relazione tra un fuori e un dentro e i riti collettivi ad essa collegati. La circolarità della luce investe a 360°, 24 ore su 24, la struttura realizzata in legno e fogli di cartafoto. Entrambi registrano, con le reciproche attitudini, i movimenti della luce ed il suo depositarsi, elargendo indicazioni e informazioni del moto del cosmo. Il tempo, qui, non è il parziale del Kronos, che razionalizza e stabilizza le attività, ma è il continuum dell’Aion: forza vitale di relazioni in movimento.
L’esperienza edificata tra architettura e dispositivo fotografico si trasforma in un’isola mobile di possibilità.